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Malattie del Peperoncino: Riconoscerle e Combatterle

Riconoscere le malattie del peperoncino è il primo passo per sconfiggerle: Ecco la Guida!

Malattie del peperoncino provocate dai Parassiti

 
Marciume e appassimento delle radici. 
Nel suolo esistono principalemente tre funghi che causano gravi malattie da putrefazione e marciume radicale nei peperoncini. 
Questi funghi possono causare sintomi simili, in particolare avvizzimento grave e morte delle piante e talvolta possono essere confusi tra loro. 

Spesso un’accurata diagnosi della malattia richiede l’isolamento della pianta infetta e l’analisi delle possibili cause, tuttavia ci sono alcune differenze nei sintomi che possono aiutarci ad identificare correttamente la causa della patologia, vediamo nel dettaglio.

Phytophthora, marciume del colletto e delle radici

Il marciume è causato da un fungo del suolo, il Phytophthora capsici.
Questo fungo è un grave patogeno per i peperoncini di tutto il mondo, ma la malattia è particolarmente diffusa nei campi molto irrigati ed è diventata una vera e propria emergenza per molte coltivazioni industriali, soprattutto per quelle degli Stati Uniti e del Messico.

 

Condizioni ideali per la malattia: questo fungo prolifera quando i suoli sono eccessivamente bagnati, magari a causa di un’irrigazione eccessiva o forti piogge o entrambe le situazioni.

Le epidemie di questo patogeno di solito si verificano in terreni poco drenati o in punti bassi del campo dove l’acqua tende a formare pozze e ristagnare. Non è raro vedere campi in cui le piante malate sono raggruppate insieme in particolari aree della coltivazione, in file specifiche o ad un’estremità del campo, mentre il resto delle piante può essere sano e non mostrare alcuna indicazione di sofferenza.

Quando la malattia si manifesta in file specifiche ed isolate, ciò indica spesso un’irrigazione eccessiva e la diffusione di spore infettive da parte dell’acqua di irrigazione. Inoltre, le piante di peperoncino coltivate vicino a alberi o edifici molto alti possono ammalarsi a causa dell’ombreggiatura che provoca un’elevata umidità e una lenta evaporazione, favorendo l’attività di questo fungo.

 

Sintomi: i sintomi del marciume da Phytophthora si verificano di solito a fine estate – inizio autunno durante i periodi in cui coesistono piogge e notti calde e quando il fogliame è denso e le piante si toccano tra loro ombreggiandosi a vicenda.

Il primo sintomo di piante infette è un avvizzimento grave. Nel giro di pochi giorni le piante infette crollano a causa di infezioni alle radici e allo stelo e muoiono, diventando di colore giallo paglierino. In molti casi le piante cominciano a perdere le foglie dal basso.

Le piante malate rimosse presentano gravi sintomi di marciume alle radici, radici morte e platealmente scolorite e radici che tendono a sfogliarsi al contatto.

marciume del colletto del peperoncino
I segni tipici del marciume del colletto
 
Il ‘Phytophthora capsici’ provoca anche altre malattie, quali peronospora e marciume su frutta, foglie e steli.
Infezioni sovra radicali si verificano generalmente durante la stagione delle piogge estive in ambienti molto umidi. I frutti di peperoncino si infettano quando persistono condizioni di alta umidità per diversi giorni.
 

Controllo e prevenzione: l’eccessiva umidità del suolo innesca e intensifica la fase di decomposizione della corona e della radice causati da questa malattia. Se possibile, evitare terreni scarsamente drenati che non favoriscano l’assorbimento idrico e l’evaporazione.

Se i peperoncini sono coltivati in vaso, terrici ben drenati o ricchi di perlite, l’utilizzo di argilla espansa sia sotto le radici che sul terreno e rimozione continua di ristagni nel sottovaso sono sufficienti ad evitare la malattia.

Per le piante coltivate in campo le pratiche preventive includono un adeguato livellamento del terreno, l’utilizzo di terrazze, la creazione di file più corte e un’irrigazione controllata.

 
Attenzione, il ‘Phytophthora capsici’ sopravvive nei residui delle piante morte e nel suolo grazie alla produzione di ‘oospore’ che possono vivere anche per più di 2 anni. In caso di infestazione è assolutamente consigliata la rimozione totale del terriccio se la coltivazione è in vaso e la rotazione delle colture in caso di coltivazione in campo aperto. Le colture a rotazione suggerite includono lattuga, cavoli, cipolle e piccoli cereali, come grano, orzo e avena.
 
I prodotti chimici purtroppo non si sono dimostrati molto efficaci nel controllo di questa malattia.
Il Metalaxyl, comunque, è usato sui peperoncini per il controllo preventivo del marciume, tuttavia, una volta che una pianta è infetta, il metalaxil non avrà alcun effetto curativo.
 
Una buona notizia però c’è: molti coltivatori hanno iniziato a selezionare varietà resistenti al phytophthora con risultati incoraggianti. E’ probabile che nel giro di una decina d’anni questo agente patogeno possa essere definitivamente sconfitto.
 

Marciume da Verticillium

 
Il Verticillium dahliae è un fungo presente nel terreno che si presenta in tutto il mondo e causa malattie a un gruppo eterogeneo di piante.
 
Gli ospiti di questo fungo comprendono diverse specie di erbe infestanti e molte colture, tra cui Peperoncini, cotone, erba medica, meloni e piante ornamentali.
 
Come per il marciume da Phytophthora, quello del Verticillium è principalmente un problema nei climi temperati.
 
Condizioni ideali per la malattia: il Verticillium dahliae sopravvive nel suolo e nei detriti delle colture attraverso strutture specializzate chiamate “microsclere”. Queste strutture consentono al fungo di tollerare condizioni ambientali estreme e di rimanere inattivo nel terreno per molti anni in assenza di un ospite.
 
In presenza di umidità, gli essudati radicali delle piante sensibili stimolano la proliferazione delle microsclere.
 
Il fungo penetra direttamente nelle radici e successivamente si sposta attraverso la corteccia radicale verso i vasi conduttori della pianta che compongo lo xilema. Lo xilema propaga il fungo attraverso tutta la pianta, mostrando i sintomi sulla parte superiore della vittima.
 
Sintomi: i sintomi del marciume da Verticillium sono molto variabili, dipendono dalla suscettibilità dell’ospite, dall’aggressività dell’agente patogeno e dalle condizioni ambientali, in particolare alla temperatura dell’aria e del suolo e ai nutrienti disponibili.
 
 
marciume da verticillium
I segni del marciume da Verticillium
I primi sintomi includono ingiallimento delle foglie inferiori e arresto della crescita delle piante.
 
Con il progredire della malattia, possono verificarsi ingiallimento eccessivo e perdita di foglie.
 
Questo fungo è limitato ai tessuti vascolari interni degli steli e quindi non provoca marciume delle radici o del colletto, tuttavia, possono verificarsi diversi gradi di di danneggiamento dello xilema, ciò è provocato dal fatto che i tessuti che conducono l’acqua vengono ostruiti dal fungo, causando l’appassimento della pianta di peperoncino.
 
Le piante infette possono riprendersi durante la notte per alcuni giorni prima che lo stress le porti ad una rapida morte.
 
Controllo e prevenzione: purtroppo non sono note misure di controllo adeguate dopo l’apparizione del Verticillium.
 
In questo caso il sistema più efficace è senza dubbio la prevenzione: Sebbene il Verticillium dahliae abbia una vasta gamma di ospiti, è ormai appurato che è necessaria una predisposizione genetica della singola pianta affinché si sviluppi la malattia. Quindi non è raro che la malattia colpisca solo alcune piante di peperoncino e lasci illese tutte le altre, manifestando una tipica “infestazione a spot”. L’esperienza dei coltivatori e gli studi associati alle malattie vegetali, hanno inoltre evidenziato come la malattia tenda a diffondersi sulle monocolture di peperoncino e di cotone. Chi coltiva in campo aperto, nel caso di propagarsi dell’infezione, dovrebbe cominciare una rotazione delle colture a scopo cautelativo.
 
Fortunatamente questa patologia è molto più rara per chi coltiva in vaso!
 
Ad oggi, purtroppo, non ci sono cultivar di peperoncino tolleranti al Verticillium dahliae.
 
 
Marciume da Rhizoctonia

La ‘Rhizoctonia solani‘ è un fungo comune del suolo che infetta un gran numero di ortaggi e colture. Questo agente patogeno provoca la putrefazione delle radici delle piante mature e ha effetti simili al marciume del colletto.

 

Condizioni ideali per la malattia: si ritiene che l’infezione da ‘Rhizoctonia solani’ si verifichi all’inizio della primavera durante la fase di crescita delle piantine. 

Se le condizioni ambientali non sono ottimali per il fungo, la pianta può continuare a crescere nonostante l’infezione. 
Le piante infette da marciume da Rhizoctonia hanno un vigore ridotto rispetto alle piante non infette e soffrono maggiormente le avversità quali forte calore, stress idrico, parassiti e malattie. 

Questa malattia è molto diffusa nei campi a monocoltura ed è estremamente facile trovarla nelle piantine coltivate in vaso, è una delle tipiche malattie del “neofita” e spesso ci ritroviamo a dare la triste notizia a chi chiede informazioni allegando foto di piante ormai in fase terminale. 

Inoltre, questo fungo ha una straordinaria capacità di crescita saprofitica (cioè che si ciba di organismi in decomposizione) e può sopravvivere indefinitamente nel terreno in assenza di una pianta ospite. In caso di forti infestazioni è necessario sanificare il raccolto eliminando totalmente le piante e il terriccio se la coltura è in vaso o adoperandosi immediatamente per una rotazione in caso di coltivazione in campo aperto.
 

Sintomi: ‘Rhizoctonia solani’ attacca le piante sul gambo nella parte immediatamente vicino al suolo. Mentre il fungo si muove pian piano su per lo stelo, la radice della pianta marcisce e si formano lesioni superficiali di colore bruno-rossastre. 

pianta colpita da fungo rhizoctonia solani
Le chiazze provocate dalla Rhizoctonia

Queste lesioni bruno-rossastre sono una caratteristica tipica di questa malattia e le piante malate producono spesso un’abbondanza di radici secondarie sopra le radici in decomposizione, ma l’evidenza più assoluta è data dalla progressiva e repentina morte delle piante, in alcuni casi questa può sopraggiungere in tempi brevissimi, segno distintivo è il letterale distacco del fusto a causa delle lesioni micotiche. E’ possibile rallentare l’avanzamento della malattia tuttavia, una volta che l’infezione è cominciata, il vigore è notevolmente ridotto e la produzione viene ridotta ai minimi termini.

 

Controllo e prevenzione: Non esiste una cura specifica per questa malattia, le piante più tenaci potrebbero resistere all’infezione ma la loro vitalità resterà segnata per sempre e la resisenza alle intemperie sarà totalmente compromessa. Al momento non esistono varietà di peperoncino resistenti alla Rhizoctonia. Si consiglia comunque di evitare ristagni idrici e diminuire l’umidità alla prima comparsa di muschi o funghi visibili ad occhio nudo.

Malattie del seme e post-germinazione

 

Malattia delle piantine o del semenzaio

La malattia delle piantine, comunemente chiamata “malattia del semenzaio”, può essere causata da una serie di funghi trasmessi dal suolo come i già citati (sempre loro!) Rhizoctonia solani, Phytophthora capsici, ma anche Pythium e Fusarium.
 
La malattia del semenziaio si verifica quando semi o giovani piantine vengono attaccati da questi agenti patogeni.
 
I semi attaccati da questi funghi di solito non riescono a germinare quindi nella maggior parte dei casi sarà sufficiente rimuoverli.
 
Le piantine invece possono essere danneggiate in due modi: le radici possono marcire facendo appassire la piantina facendola morire rapidamente, oppure la piantina può essere attaccata sullo stelo all’altezza del terreno, causando il collasso della piantina.
 
piantine colpite da marciume del semenziaio
Piantine colpite dalla malattia del semenzaio
 
Sebbene sia i semi che le piantine possano essere attaccati da questi funghi, i peperoncini coltivati direttamente dal seme tendono ad essere più sensibili rispetto a quelli acquistati sotto forma di piantina, questo è dovuto al controllo che i produttori svolgono quotidianamente per arginare questa malattia.
La malattia delle piantine di solito si sviluppa durante i periodi più freddi e umidi, solitamene in primavera subito dopo la semina e oltre a indebolirle, queste condizioni ritardano la crescita delle piantine, il che mantiene le piante suscettibili agli attacchi del fungo per un periodo di tempo più lungo.
 
L’irrigazione eccessiva, inoltre, aumenta la gravità della malattia. Questa malattia è tipica delle serre con una ventilazione non sufficiente dove l’umidità elevata e le frequenti annaffiature ambientali possono favorire il propagarsi del fungo. Anche i semenzai da “balcone”, nella coltivazione hobbistica, possono soffrire molto gli attacchi di questi temibili funghi.
 
Ulteriori cause di morte precoce della piantina di peperoncino possono essere la scarsa qualità dei semi, una profondità di semina impropria, alte concentrazioni di sale nel terriccio di semina; ma anche venti forti, irrigazione eccessiva, gravi carenze nutrizionali, applicazioni di erbicidi pre e post-impianto e insetti. Per essere sicuri che le tue piantine stiano soffrendo di “malattia del semenzaio” è essenziale che si escludano tutte queste concause.
 

Al fine di prevenire le malattie delle piantine, è necessario piantare solo semi o piantine di alta qualità ed evitare terrici di scarsa qualità o poco drenanti. 

Il trattamento delle sementi con fungicidi come il Previcur aiuta a proteggere i semi da questa malattia prima che insorga.

Malattie delle foglie del peperoncino

 
Le malattie parassitarie delle foglie possono essere causate da funghi, batteri o virus (di cui parleremo nella prossima sezione). 
 

Maculatura batterica sul peperoncino

Questa malattia batterica, causata dallo  ‘Xanthomonas campestris vesicatoria’, è diffusa in tutto il mondo ed è molto comune nelle piantagioni di peperoncino.
Le epidemie di malattia possono verificarsi in condizioni ambientali particolarmente favorevoli (eccessiva irrigazione o forti piogge) e possono causare perdite significative nelle colture.

 
Condizioni ideali per la malattia: questo batterio sopravvive nei semi, sui detriti delle colture infette, nel terreno e nelle erbacce. Le epidemie di maculatura batterica si verificano di solito in luglio e agosto durante i periodi di grande caldo e alta umidità.

Il batterio penetra nelle foglie e negli steli attraverso gli stomi o eventuali ferite presenti sulla superficie ed è in grado di attaccare anche i frutti se questi presentano lacerazioni.

Si diffonde da una pianta all’altra attraverso le gocce d’acqua che schizzano durante l’innaffiatura o la pioggia, attraverso il vento o col contatto diretto pianta-pianta, la gravità della malattia dipende dal livello di resistenza all’interno della cultivar e dalle condizioni ambientali.

 
Sintomi: la maculatura batterica della foglia si manifesta con lesioni circolari o irregolari tipicamente umide che con l’avanzare del tempo diventano grigio-violacee con una zona centrale nera circondata da uno evidente alone giallo.
Le infezioni tendono ad apparire più aggressive nella parte inferiore della pianta, dove le foglie infette si sfilacciano e alla fine diventano marroni, seccano e muoiono, cadendo dalla pianta. Infezioni gravi possono provocare la defogliazione massiccia della pianta.
 
maculatura batterica su pianta di peperoncino
I segni della maculatura batterica sulle foglie
L’infezione può colpire anche i fiori e ne provoca il rapido distacco.
Quando l’infezione colpisce i frutti, appaiono piccole lesioni tondeggianti sulla superficie dei peperoncini, tipicamente nere e leggermente in rilievo rispetto alla superficie del frutto.
 
maculatura batterica sui frutti
I segni della maculatura batterica su un frutto
 

Controllo e prevenzione: L’ideale è iniziare una corretta profilassi che preveda la coltivazione di cultivar note per la resistenza alla maculatura, l’utilizzo di semi di origine controllata, e l’eventuale inserimento di nuove piante attraverso un periodo di quarantena.

Acquista solo semi di alta qualità che sono stati sottoposti a screening per la presenza dell’agente patogeno. In caso di dubbio, puoi procedere all’ammollo delle sementi in una soluzione di acqua e candeggina al 20% per 20 minuti, assicurandoti successivamente di asciugare bene i semi.
 
Sostanze chimiche a base di rame come idrossido di rame, solfato di rame e carbonato di rame o ammonio possono essere efficaci nel controllo di queste malattie.
Questi prodotti vengono applicati attraverso spray fogliari prima della stagione delle piogge per ottenere una migliore efficacia, è importante notare che questi prodotti possono essere utilizzati anche a epidemia avvenuta, purché si abbia cura di effettuare i trattementi in periodi lontani dalle piogge.

Sono inoltre verificati casi di ceppi resistenti ai trattamenti al rame, prevenire è senza dubbio meglio che curare.

 

La maculatura fogliare batterica è in grado di infettare molte solanacee, tra cui la belladonna e alcune erbe minori, è quindi consigliato il controllo puntuale del terreno e l’eliminazione delle erbe infestanti.

Macchie a “occhio di rana” da Cercospora

Il fungo responsabile di questa malattia, il Cercospora capsici, è attivo nelle stesse condizioni ambientali che favoriscono la maculatura batterica delle foglie.

Non è raro trovare queste due malattie presenti contemporaneamente sulle foglie.

Condizioni ideali per la malattia: la macchia da Cercospora sopravvive tra i semi e attraverso la formazione di spore sopra le foglie morte per l’infezione.

L’infezione si verifica per penetrazione diretta nella foglia. le spore richiedono acqua per la germinazione e la penetrazione dell’ospite; tuttavia, è noto che anche solo la rugiada mattutina sia sufficiente per lo sviluppo dell’infezione.

La malattia è più acuta durante i periodi con temperature calde ed eccessiva umidità eccessiva. Come per la maculatura batterica, anche la cercospora ha la particolarità di trasmettersi da pianta a pianta tramite gocce d’acqua infetta, vento e contatto diretto.

Sintomi: le lesioni procurate dalla ‘Cercospora capsici’ sono di forma circolare e inizialmente giallastre che diventano rapidamente grigie o bianche pochi giorni dopo l’infezione; successivamente virano verso il marrone scuro con un margine rossastro, un alone chiaro o giallastro può apparire attorno al margine rossastro.

foglia di peperoncino colpita da cercospora
foglia colpita da cercospora capsici

Le macchie tendono velocemente a seccarsi e a far distaccare il materiale dalla foglia, dando vita alla caratteristica “foglia bucherellata”, come fosse stata obliterata più volte. Le foglie più colpite tendono a seccarsi completamente e a cadere dalla pianta.

Controllo e prevenzione: le stesse pratiche di profilassi per la maculatura batterica sono utili nel controllo dela Cercospora. Le cultivar di peperoncino variano nella loro suscettibilità alla Cercospora capsici, ma alcune varietà, tra cui ad esempio la “Sandia” sembrano essere particolarmente sensibili.

Mal bianco da Liveillula 

Il mal bianco è una malattia comune su molti tipi di colture, ma quando le condizioni ambientali sono favorevoli anche il peperoncino è attaccato da questo agente patogeno. Il fungo che causa la malattia è il ‘Leveillula taurica’.

Condizioni ideali per la malattia: la malattia è favorita dalle alte temperature (da 28 ai 35 gradi). Sebbene l’umidità elevata favorisca la germinazione delle spore, l’infezione può verificarsi indistintamente durante periodi di alta o bassa umidità. 

Il fungo, in condizioni favorevoli, si riproduce molto rapidamente e le spore diffuse dal vento causano infezioni secondarie che aiutano a propagare la malattia. Il mal bianco infetta prevalentemente le foglie ma in rari casi può attaccare anche i frutti. 

Questa malattia è più acuta sulle foglie più vecchie e solitamente il picco dell’infezione avviene nel periodo di maggior produzione, questo può causare gravi perdite del raccolto, è bene quindi affrontare la malattia tramite la prevenzione o ai primissimi segnali. 

Il mal bianco ha una vasta gamma di ospiti, tra cui cotone, cipolla, pomodori ed erbacce, questo lo rende particolarmente “ostinato” e difficile da controllare. In caso di infestazione grave è assolutamente consigliata la rimozione totale delle piante infette e anche quella del terriccio, se possibile.

Sintomi: il sintomo principale della malattia è la presenza di una patina bianca, polverosa e micotica che copre la pagina inferiore delle foglie, la pagina superiore delle foglie infette può invece presentare uno scolorimento giallo o brunastro e, in alcuni casi, il fungo può produrre la sua polvere biancastra anche nella parte superiore della foglia. 

foglia colpita da mal bianco
Foglie colpite da mal bianco

I bordi delle foglie infette alla fine si arricciano verso l’alto, esponendo il fungo alla luce del sole e causando a breve termine la caduta. 

Controllo e prevenzione: a causa dell’ampia varietà di ospiti di questo fungo, le pratiche di risanamento come la rimozione e distruzione dei detriti di piante infette non sono sempre sufficienti per arginare la malattia, inoltre, la maggior parte delle cultivar di peperoncino non possiede alti livelli di tolleranza a questo fungo

La prevenzione e il contenimento di tale minaccia sono solitamente affidati all’uso di spray fungicidi.  L’efficacia di questi spray dipende molto dal rilevamento precoce della malattia infatti, quando le condizioni sono molto favorevoli per questo agente patogeno, questi prodotti posso rivelarsi poco performanti se non addirittura inutili. 

Malattie del frutto del peperoncino

 
 
La putrefazione della frutta può essere causata dall’infezione provocata da funghi, batteri o disturbi abiotici (di cui parleremo dopo). Anche alcuni virus causano danni alla frutta, tuttavia, il marciume della frutta è solitamente causato da funghi o batteri secondari e le cause virali sono estremamente rare.
Gli organismi parassiti possono attaccare direttamente i frutti (agente causale primario) o attaccare i tessuti indeboliti a causa di un altro organismo o ancora da fattori ambientali (agente causale secondario).
 

Frutti attaccati da Phytophthora

 
Il fungo che causa il marciume del colleto, il Phytophthora capsici, può attaccare anche i frutti, causando una malattia nota come “Cancrena pedale”.
 
Condizioni ideali per la malattia: questa malattia attacca i frutti in presenza di piogge elevate e umidità estrema, condizioni tipiche dell’estate in molte regioni e in queste condizioni il frutto diventa acquoso e suscettibile agli attacchi.
 
Il Phytophthora capsici si propaga dal terreno fino al frutto e l’infezione inizia quando il fungo penetra direttamente nella pelle dei frutti, attraverso lesioni preesistenti. Solitamente l’avvizzimento comincia dal margine inferiore del frutto in quanto zona solitamente più ombreggiata e più umida, ideale per il propagarsi del fungo e la germinazione delle spore.
 
Sintomi: i frutti infetti si avvizziscono e si sviluppa della muffa all’internom, una volta all’interno del frutto, i semi vengono infestati dall’agente patogeno.
 
Controllo e prevenzione: Gli spray fungicidi non sono adatti ad estirpare questo agente patogeno molto aggressivo. E’ quindi necessario adottare una profilassi preventiva ed evitare che sussistano le condizioni ambientali adatte alla propagazione del fungo.
 

Muffa nera da Alternaria

 
Diversi funghi causano una muffa nera sui frutti di peperoncino, tuttavia, l’organismo più comunemente associato a questo problema è l’Alternaria. Le infezioni si verificano durante i periodi di eccessiva umidità, solitamente a fine stagione quando i frutti sono molto maturi.
 
Condizioni ideali per la malattia: Concimazione eccessiva, irrigazioni tardive e congelamenti precoci aumentano la gravità della malattia, la muffa può inoltre svilupparsi su frutti raccolti che non vengono conservati in un luogo asciutto prima della lavorazione.
 
l’Alternaria, inoltre, attecchisce più facilmente su frutti di piante che sono già state attaccate da altri agenti patogeni, le cui difese sono quindi già messe alla prova.
 
Controllo e prevenzione: Per evitare l’insorgere della muffa nera è bene assicurarsi di raccogliere i frutti quando sono maturi, evitando di lasciarli troppo a lungo sulla pianta, inoltre, sarebbe bene evitare innaffiature abbondandi a fine stagione o concimazioni non necessarie. Le piante attaccate andrebbero inoltre trattate con fungicida per evitare la proliferazione.
 

Peperoncini colpiti da Antracnosi

 
L’antracnosi è causata dal Colletotrichum, è noto per attaccare le colture di peperoncino in tutto il mondo.
Condizioni ideali per la malattia: Il fungo persiste nei semi infetti, nei detriti delle piante infette e nelle erbe infestanti.
L’infezione si verifica durante i periodi di eccessiva irrigazione o pioggia sui frutti immaturi; tuttavia, i sintomi spesso non emergono fino a quando il frutto non diventa maturo e non completa il cambiamento di colore finale.
 
Sintomi: i sintomi compaiono inizialmente come piccole lesioni acquose che si espandono rapidamente. Le lesioni completamente espanse sono infossate e variano di colore dal rosso scuro al marrone chiaro fino al nero.
 
frutti di peperoncino colpiti da antracnosi
frutti di peperoncino colpiti da antracnosi
 
Man mano che l’infezione progredisce, le spore appaiono come puntini sparsi o in forme ad anelli concentrici all’interno delle lesioni del frutto di peperoncino.
Poiché questa malattia attacca frutti immaturi, è più frequente notarla sui frutti attaccati alla pianta, ma è noto che l’infezione possa insorgere anche sui frutti già raccolti la cui conservazione non sia  stata adeguata.
 
Controllo e prevenzione: l’uso di sementi pulite e colture in rotazione sono le due pratiche di controllo più importanti. Inoltre, gli spray fungicidi possono essere utili per arginare il fenomeno.
 

Marciume Molle Batterico

 
Il marciume molle è principalmente una malattia post-raccolta sebbene siano state osservate occasionali infezioni prima che questa avvenisse.
Questa malattia è causata dal batterio del suolo Erwinia carotovora, recentemente rinominato Pectobacterium carotovora.
 
 
Condizioni ideali per la malattia: Le infezioni si verificano durante la pioggia quando il terreno contenente il batterio va a contatto coi frutti. 
Il batterio entra nella pianta attraverso qualsiasi ferita, in particolare quelle create dagli insetti.
I frutti raccolti vengono invece infettati attraverso l’estremità del gambo, dove le fessure tendono a trattenere l’umidità.
 
 
Sintomi: Il tessuto attorno al sito dell’infezione inizia ad ammorbidirsi e alla fine si trasforma in una massa acquosa, la frutta infetta tende a collassare e pendere sulla pianta come dei sacchetti pieni d’acqua e quando il contenuto fuoriesce, la buccia esterna del frutto si asciuga e rimane attaccata alla pianta.
 
pomodoro colpito da marciume molle batterico
Un pomodoro colpito da marciume molle batterico
 
Le infezioni che si sviluppano dopo la raccolta sono particolarmente dannose per l’industria dei peperoncini freschi, poiché quando la frutta infetta marcisce la malattia si diffonde su tutti i frutti presenti nel sito di stoccaggio.
 
 
Controllo e prevenzione: Le infezioni da campo o da vaso sono più arginabili se si adottano le giuste contromisure contro gli insetti responsabili delle lesioni ai frutti del peperoncino.
 
Se la frutta viene lavata dopo la raccolta si possono ridurre ai minimi termini i rischi di infezione, purché si utilizzi del cloro o dell’amuchina.

i Virus del Peperoncino

I virus delle piante sono particelle estremamente piccole di acido nucleico che hanno la capacità di causare malattie nelle piante.

Queste particelle non sono organismi viventi, poiché non svolgono processi metabolici come la respirazione o la digestione.

Tuttavia, i virus sono considerati agenti parassitari perché si riproducono all’interno della loro pianta ospite e possono essere diffusi da una pianta all’altra da vettori come l’uomo, macchine agricole, attrezzi da giardinaggio, insetti, nematodi e funghi.

Il controllo delle malattie provocate dai virus è difficile perché non sono disponibili sostanze chimiche efficaci nel controllo dei virus; pertanto le strategie di controllo sono per lo più profilassi atte ad evitare lo scaturire dell’infezione.

IMPORTANTE: Poiché ogni anno vengono scoperte decine di nuovi ceppi virali che colpiscono i peperoncini (sigh!), in questo articolo ci limiteremo a citare i più diffusi e universalmente noti.

Virus della “punta riccia” della bietola

Questo virus (BCTV) è stato identificato per la prima volta nel 1899 e ad oggi rimane la più importante malattia virale di molte colture tra cui peperoni, peperoncini, meloni, fagioli, pomodori, spinaci e piante ornamentali.

Condizioni per la malattia: il principale responsabile della veicolazione del virus sono le cicaline, piccoli insetti simili a delle cavallette. Questi insetti sono estremamente resistenti e la loro tenacia, che per la specie è un vantaggio evolutivo, è invece un pericolo per le piante di cui si cibano. Questi piccoli insetti, che succhiano letteralmente la linfa delle piante, sono portatori diretti di virus e le microlesioni da loro procurati possono essere la porta di ingresso per altri agenti patogeni.

L’infezione si aggrava quando le piogge sono abbondanti in autunno e in inverno, poiché ciò favorisce la crescita delle piante annuali e invernali che sono solitamente il cibo preferito dalle cicaline. Le cicaline quindi migrano nei campi coltivati e nei giardini domestici dando via all’infezione.

Sintomi: i peperoncini di tutte le età sono suscettibili all’infezione da BCTV; tuttavia, la malattia è più acuta e aggressiva nelle piante più giovani.

sintomi del btcv virus sulle piante
Piante colpite da BCTV

Le piantine infette presentano ingiallimento, arricciatura e torsione del fogliame. Se l’infezione avviene appena dopo la germinazione, ad esempio in un semenzaio, la morte delle piantine è pressocché certa.

Il primo sintomo che si manifesta quando sono le piante più vecchie ad essere infette è invece l’arresto della crescita.

Man mano che la malattia progredisce, i sintomi consistono in schiarimento delle venature foliari, arricciatura, torsione e increspatura delle foglie. Col tempo, le foglie diventano coriacee e rigide e le radici delle piante infette muoiono gradualmente.

Le piante infette risultano gravemente provate e producono pochi o nessun frutto, l’infezione all’inizio della stagione, inoltre, causa spesso la morte prematura delle piante. Le piante che sopravvivono fino alla fine della stagione sono facilmente riconoscibili: sono tipicamente provate e ingiallite.

Controllo e prevenzione: poiché il BCTV esiste in diversi ceppi, ognuno dei quali ha ospiti differenti e provoca malattie diverse, è difficile ottenere una resistenza completa nelle piante di peperoncino. Tuttavia, alcune cultivar tollerano alcuni ceppi del virus e potrebbero dare il via ad una limitazione della malattia.

Il controllo delle piante infestanti e un’adeguata limitazione degli insetti, possono essere ottimi metodi precauzionali per limitare le possibilità di infezione. Se possibile inoltre, il peperoncino non dovrebbe condividere gli spazi con altri ospiti sensibili al BTCV quali pomodori, barbabietole, fagioli, patate e spinaci.

Ricerche recenti hanno evidenziato che la gravità dell’infezione nei peperoncini si riduce quando si riduce la distanza tra le piante, probabilmente grazie ad un fenomeno simile alla “immunità di gregge“.

Gli spray insetticidi non si sono dimostrati efficaci nel prevenire la trasmissione di BCTV da parte delle cicaline.

Un’altra soluzione per limitare l’infezione è quella di posizionare, ad inizio stagione, le piante di peperoncino in ambienti freschi e ombreggiati, è noto infatti che le cicaline non amano cibarsi in luoghi poco soleggiati.

Avvizzimento Maculato del Pomodoro – TSWV

 
Il virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV) è stato definita una delle piaghe più pericolose per i raccolti di molte varietà, tra cui il nostro amato peperoncino. La malattia colpisce i frutti a durante la maturazione, riducendo notevolmente il raccolto.
 
condizioni ideali per la malattia: Questo virus è presente in tutte le regioni temperate e subtropicali e infetta un gruppo diversificato di specie vegetali, da pomodori, peperoni, peperoncini, lattuga, ananas fino a molte piante ornamentali e erbe infestanti. Il virus si trasmette anche da pianta a pianta e la propagazione è solitamente avvantaggiata dalla presenza di tripidi, in special modo dal ‘tripide occidentale dei fiori’ o Frankiniella Occidentalis, questi tripidi fungono da “vettore” e aiutano il virus a propagarsi.
 

Sintomi: i sintomi del TSWV sono numerosi e vari, ma la malattia è più comunemente riconosciuta dai sintomi presenti sui frutti.
Sia i frutti verde e immaturi che quelli rossi e maturi possono essere infettati, il virus non fa quindi distinzione in base al grado di maturità del frutto.
I frutti verdi infetti mostrano piccoli punti scoloriti. I frutti rossi mostrano invece macchie giallastre che a differenza di quelle di altre malattie non diventano mai rosse.
Altri sintomi sui frutti includono macchie necrotiche, macchie con schemi ad anelli concentrici e distorsione del frutto.
I sintomi sul fogliame includono macchie a mosaico, macchie ad anello e deformazione foliare.
In alcune cultivar, i piccioli foliari muoiono e le foglie cadono dalla pianta provocando sfogliazione.

effetti del virus TSWV sul peperoncino
effetti del virus TSWV sul peperoncino

Quando da una pianta infetta nasce una nuova foglia, questa solitamente cresce gravemente deformata e le piante che vengono infettate in tenera età faticano a crescere.
Tutti questi sintomi non sono necessariamente presenti su tutte le piante e lo sviluppo dei sintomi sembra essere strettamente legato alla cultivar di peperoncino.

 
Controllo e prevenzione: a causa dell’ampia gamma di ospiti, tra cui molte piante ornamentali ed erbe infestanti, è estremamente difficile sradicare questa malattia.
Gli sforzi per controllare i tripidi hanno avuto scarso effetto sul controllo del TSWV e sebbene l’eliminazione della malattia possa non essere cosa facile, l’incidenza e la gravità dell’infestazione possono essere ridotte rimuovendo tutte le piante infette, evitando il contatto con colture sensibili al virus, estirpando le erbacce ed usando prodotti per contenere la quantità di tripidi.
Sono note cultivar resistenti al TSWV ma ancora non ufficializzate, è comunque il segnale che nell’arco di pochi anni potrebbe essere totalmente debellato.
 
 

Mosaico dell’erba medica

 
Il virus del mosaico dell’erba medica è un virus trasmesso da afidi con una vasta gamma di possibili ospiti, tra cui l’erba medica, i pomodori, la lattuga e le patate.
La fonte primaria per la trasmissione sui peperoncini è, come suggerisce il nome, è l’erba medica. Questo virus provoca lievi escoriazioni e macchie biancastre sulle foglie e, in alcuni casi, la frutta può deformarsi. I non esperti potrebbero confondere i sintomi del mosaico dell’erba medica con semplici “scottature foliari”, ma a differenza di queste ultime l’infestazione tende a propagarsi su tutta la pianta.
 
pianta colpita dal mosaico dell'erba medica
Pianta colpita dal mosaico dell’erba medica
 
Il mosaico dell’erba medica è un problema solo quando il peperoncino viene a contatto con l’erba medica o altri ospiti usuali degli afidi vettori, il miglior modo per contenere il virus è quindi quello di limitare il contatto con questi tipi di piante.
 

Virus del mosaico del cetriolo

 
Come il virus BCTV della bietola e il virus del mosaico dell’erba medica, il virus del mosaico del cetriolo ha una vasta gamma di ospiti, incluso il peperoncino, ed esiste in numerosi ceppi che variano nella loro capacità di causare varie malattie. Anche questo virus è trasmesso da alcune specie di afidi.
 
Sintomi: i sintomi di questa malattia sono piuttosto variabili a seconda del ceppo virale infettante; tuttavia, la maggior parte delle piante mostra un certo grado di “restringimento”  delle foglie oltre a stress diffuso, ingiallimento e maculatura biancastra e giallastra sulle foglie. Se colpiti, i frutti possono crescere piccoli e malformati.
 
foglie colpite dal virus mosaico del cetriolo
Foglie colpite dal virus del mosaico del cetriolo
 
Controllo e prevenzione: Si consiglia di evitare di coltivare varietà quali come pomodori, lattuga e cetrioli vicino ai peperoncini, inoltre,  molte piante ornamentali utilizzate per il paesaggio urbano sono potenziali ospiti del virus. Come per tutti i virus, le piante colpite andrebbero completamente distrutte e smaltite, così come il terriccio ed eventuali residui, si consiglia inoltre la sanificazione degli attrezzi utilizzati sulle piante.
 

Virus del Mosaico del Tabacco (TMV)

 
Il virus del mosaico del tabacco (TMV) è uno dei virus più comuni e diffusi tra tutti i virus delle piante. Questo virus infetta numerose specie, tra cui verdure e erbe infestanti.
 
Il TMV persiste e rimane contagioso per molti anni nei detriti delle colture essiccate e viene facilmente trasmesso con mezzi meccanici, come mani, utensili da taglio e altre attrezzature, un fattore che contribuisce al suo successo.
 
A causa della facilità di trasmissione di questo virus, può diventare un grave problema per le coltivazioni di tutti i tipi, dal vaso al campo aperto, inoltre, il virus rimane latente anche nei semi.
 
Sintomi: i sintomi di questa malattia variano a seconda dell’ospite e del ceppo del virus.
 
foglia colpita dal virus del mosaico del tabacco
Foglia colpita dal virus del mosaico del tabacco
 
I sintomi più comuni sui peperoncini sono aree chiazzate di un verde chiaro sulle foglie, inoltre la frutta matura in modo non uniforme e la crescita risulta bloccata. Spesso si assiste alla nascita di frutti tozzi e piccoli, che non si sviluppano in lunghezza.
 
Controllo e prevenzione: nella maggior parte dei casi, le coltivazioni, siano esse hobbistiche o professionali, hanno minor rischio di contagio se sono iniziate direttamente dal seme, ciò si deve principalmente alla ridotta manipolazione dei semi rispetto a quella delle piantine cresciute nelle serre industriali; in ogni caso è buona norma utilizzare semi certificati.
 
Fortunatamente si assiste ad una crescente resistenza di molte varietà di peperoncino a questo virus.
 

Infezioni da Virus multiple

 
Molti dei suddetti virus possono coesistere sulle piante.
Le infezioni multiple rendono difficile la diagnosi dei singoli virus coinvolti, poiché i sintomi sono numerosi e variegati. Come si può immaginare, le infezioni multiple aumentano notevolmente la gravità dell’infezione e le difficoltà nell’estirpare le minacce.
 

Altri Virus

 
Geminivirus. Negli ultimi anni, i ricercatori hanno identificato diversi geminivirus la cui trasmissione avviene ad opera delle mosche bianche.
 
Questi virus hanno tutti sintomi simili ma sono biologicamente e geneticamente distinti. I sintomi più comuni sono lesioni, arricciatura o torsione delle foglie, mosaico di un giallo brillante, distorsione dei frutti, cascola e resa estremamente ridotta.
 
 
Questi virus sono trasmessi, come detto, dalla mosca bianca tra cui la Bemisia tabaci e fortunatamente non si trasmettono per via meccanica o attraverso i semi.
 
 
La lotta ai geminivirus è difficile una volta che le piante vengono infettate, per questo si consiglia vivamente di provvedere ad una profilassi che volga ad arginare completamente le infestazioni da mosca bianca.

Infestazione da vermi Nematodi sui peperoncini

 
 

Nematodi galligeni

Il nematode galligeno, il Meloidogyne incognita, provoca danni ai peperoncini in tutto il mondo e può essere particolarmente attivo in terreni caldi e sabbiosi.

I danni possono anche essere gravi nella coltivazione in vaso, sopratutto se si utilizzano terricci di scarsa qualità.

Questo verme microscopico, non lamellato, vive nel suolo nella sua forma iniziale e vaga alla ricerca di un ospite e quando il nematode trova un ospite, l’adulto diventa sedentario, nutrendosi direttamente delle radici delle piante. 
Il nematode femminile acquisice una forma raccolta, simile ad una pera, e si riproduce all’interno del tessuto dell’ospite (le radici), deponendo le sue uova in una sorta di “gel” all’interno o sulla superficie della radice. 
Le uova vengono desposte nel terreno e possono schiudersi immediatamente o svernare fino a quando la temperatura non sia più adatta alla vita adulta di questo verme, solitamente ciò avviene già ai primi calori primaverili.
 
Il nematode galligeno ha una gamma di ospiti estremamente ampia e attacca oltre 2000 specie di piante, tra cui il peperoncino, il cotone, l’erba medica, i pomodori e molte piante ornamentali.
 
Condizioni ideali per la malattia: I nematodi amano i terreni molto sabbiosi e poco densi (ciò facilita i loro viaggi durante il loro primo stadio). Nei terreni con un buon tasso di umidità e un drenaggio ottimale e non esagerato, le infezioni da nematodi possono risolversi in breve tempo e in maniera spontanea e i danni possono risultati temporanei o molto limitati. Il range di temperature ideale per questi vermi è quello compreso tra 15 e 26 gradi centigradi.
 
I danni variano molto dall’età della pianta: le piante più giovani e piccole possono soffrire molto la perdita di tessuto radicale e morire anche rapidamente. Se le piante sono adulte e ben sviluppate possono accusare difficoltà nella produzione di frutti o di fogliame, ma una volta cambiate le condizioni ambientali o terminata l’infestazione, possono tornare al loro stadio originale di piante sane.
 
I nematodi si spostano nel terreno molto lentamente, è chiaro che irrigazioni abbondanti, vanghe, spostamenti di terriccio, possono favorire la propagazione di questi vermi.
 
Sintomi: il sintomo principale causato dal nematode galligeno è la formazione di galle o nodi sul sistema radicale. Questi nodi sono causati dalla reazione al liquido digestivo dei parassiti. Le dimensioni dei nodi tra pochi millimetri fino a circa 3cm, ma essendo le radici dei peperoncini solitamente molto piccole, le dimensioni dei nodi sono estremamente ridotte.
 
radici infestate da vermi nematodi
Radici infestate da nematodi
I danni sono dovuti principalmente a concause provocate dall’infezione, in particolar modo difficoltà nella circolazione idrica nelle radici e mancanza di macro e micro nutrienti.
Le piante infette mostrano quindi i segni di stress idrico (anche dopo l’innafiatura) o carenze nutrizionali. Le piante attaccate da questi parassiti sono solitamente poco produttive.
 
Controllo e prevenzione: Come si può immaginare, il miglior modo per prevenire infezioni da nematori è quello di utilizzare terricci di qualità e, in ogni caso, evitare le condizioni ideali per la propagazione. Una buona mossa è quella di favorire la biosfera organiga del terriccio, cambiandolo spesso e assicurandosi che sia sempre adeguatamente coperto di nutrimenti: questo aumenterà la flora batterica “buona” che rappresenta un nemico naturale dei nematodi. Le soluzioni chimiche si rivelano spesso inefficienti o inutilmente laboriose e rischiano spesso di far ottenere l’esito opposto, proprio a causa della morte della flora batterica.
 

Malattie da Stress o Fattori Ambientali esterni

 

Marciume Apicale

Il marciume apicale è una malattia della frutta associata a innaffiatura errata e carenza di calcio

Altri fattori che contribuiscono al verificarsi della malattia includono il danneggiamento delle radici, l’eccessiva salinità del suolo e le pesanti applicazioni di fertilizzanti con alto valore di azoto (N).

Sintomi: la malattia in genere appare per la prima volta come una piccola macchia umidiccia alla base del frutto, che tende ad allargarsi e a marcire rapidamente. I frutti colpiti da marciume apicale tendono a maturare molto velocemente e a perdere elasticità. E’ importante notare che il marciume apicale rende la zona colpita un luogo ideale per gli agenti infestanti ed è quindi di fondamentale importanza rimuovere i frutti colpiti immediatamente.
 
Controllo e prevenzione: Un’irrigazione adeguata aiuta a preservare le piante dalla malattia. L’utilizzo di concimi ricchi di calcio aiutano a risolvere le carenze, anche se si rivelano ovviamente inutili nel caso in cui i frutti abbiano già cominciato a marcire. 
 

Scottature da sole 

Le scottature solari si verificano sui frutti e foglie di peperoncino che sono esposti direttamente a luce solare eccessiva. E’ vero che molti peperoncini amano la luce del sole, ma non è corretto pensare che qualunque condizione sia ideale per queste piante, anche i peperoncini soffrono se esposti a temperature eccessive. Gli effetti sono amplificati se le condizioni ambientali cambiano repentinamente, ad esempio quando si trasferiscono le piante da una zona ombreggiata ad una in pieno sole senza prevedere un periodo di adattamento.

Se una pianta che è sempre stata abituata al sole diretto comincia a presentare segni di scottature solari, può essere il primo indizio della presenza di un agente infettante (funghi, virus, parassiti) ed è consigliabile investigare immediatamente il fenomeno.

frutto colpito da scottatura solare
Frutto colpito da scottatura solare
Le scottature si presentano solitamente come macchie molto chiare prive di bordi, molto spesso le macchie hanno una forma allungata sulle foglie e circolare sui frutti.
 
Foglia scottata dal sole
Una foglia scottata dal sole

Una delle cause più frequenti, ed anche la meno grave, è la presenza di gocce d’acqua sulle foglie che danno il via ad un effetto “lente”. E’ quindi consigliato evitare l’irrigazione foliare durante i periodi di grande caldo.

Lesioni da abbondanza salina

 

Terricci o acqua con un’importante concentrazione di sali possono essere dannosi per i peperoncini. Anche una concimazione troppo abbondante e a ridosso di fasi cruciali quali la germinazione possono caricare eccessivamente le piante di nutrimenti non richiesti.

I danni sono maggiori nelle piante molto giovani e spesso provocano l’arresto della crescita e la morte mentre le piante adulte riescono a gestire molto meglio quantità eccessive di sali. 

Le piante adullte presentano sintomi quali bruciature sulla punte delle foglie, necrosi fogliare ai margini e avvizzimento improvviso. 

 
 

Lesioni da vento forte

Venti eccessivamente forti possono danneggiare le piante di peperoncino.
I danni possono provocare rapida essiccazione del fogliame e sono accentuati nelle zone vicine al mare in quanto il vento carico di sale marino accelera notevolmente l’evaporazione delle foglie. 

Proteggere le piante da venti forti è sicuramente l’unico metodo per preservarle ed è anche un metodo di prevenzione per l’insorgere di altre malattie. Le lesioni provocate dal vento possono infatti essere delle vere e proprie porte di ingresso per altri agenti patogeni.
 
 

Carenze Nutrizionali nei Peperoncini

 

 Questo è uno dei problemi più difficili da diagnosticare, poiché i sintomi causati da carenze nutrizionali sono simili ai sintomi causati da molte altre malattie abiotiche e biotiche (parassitarie).

Inoltre, le carenze sono spesso molteplici e se non trattate immediatamente, possono causare l’insorgere di altre patologie dovute allo stress della pianta e questa combinazione potrebbe rendere estremanente difficile la diagnosi

 

Le piante richiedono una grande varietà di nutrienti, tra cui i macroelementi principali (come azoto, fosforo e potassio) o micronutrienti (come ferro, boro e zinco), pertanto, determinare i singoli problemi nutrizionali non è una cosa immediata. 

Tuttavia, per la diagnosi di alcuni problemi nutrizionali può essere sufficiente osservare la pianta. 
Ad esempio, le piante carenti di azoto crescono male e sono di colore verde pallido o giallo, mentre le piante prive di ferro hanno nuove foglie che sono gravemente clorotiche (pallide e chiaramente carenti di nutrienti), ma con venature che rimangono verdi. 

L’eccesso di nutrienti, al contrario, si presenta solitamente con foglie dal colore estremamente scuro, bordi spessi, eccessiva produzione di foglie (con conseguente riduzione delle risorse per la crescita di frutti) e, in casi estremi, con bruciature, seccatura, caduta foliare o danni alle radici.

Parleremo delle carenze nutrizionali in un prossimo articolo!


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