da MyPepper.it|Pubblicato –Aggiornato
Riconoscere le malattie del peperoncino è il primo passo per sconfiggerle: Ecco la Guida!
Malattie del peperoncino provocate dai Parassiti
Nel suolo esistono principalemente tre funghi che causano gravi malattie da putrefazione e marciume radicale nei peperoncini.
Questi funghi possono causare sintomi simili, in particolare avvizzimento grave e morte delle piante e talvolta possono essere confusi tra loro.
Spesso un’accurata diagnosi della malattia richiede l’isolamento della pianta infetta e l’analisi delle possibili cause, tuttavia ci sono alcune differenze nei sintomi che possono aiutarci ad identificare correttamente la causa della patologia, vediamo nel dettaglio.
Phytophthora, marciume del colletto e delle radici
Il marciume è causato da un fungo del suolo, il Phytophthora capsici.
Questo fungo è un grave patogeno per i peperoncini di tutto il mondo, ma la malattia è particolarmente diffusa nei campi molto irrigati ed è diventata una vera e propria emergenza per molte coltivazioni industriali, soprattutto per quelle degli Stati Uniti e del Messico.
Condizioni ideali per la malattia: questo fungo prolifera quando i suoli sono eccessivamente bagnati, magari a causa di un’irrigazione eccessiva o forti piogge o entrambe le situazioni.
Le epidemie di questo patogeno di solito si verificano in terreni poco drenati o in punti bassi del campo dove l’acqua tende a formare pozze e ristagnare. Non è raro vedere campi in cui le piante malate sono raggruppate insieme in particolari aree della coltivazione, in file specifiche o ad un’estremità del campo, mentre il resto delle piante può essere sano e non mostrare alcuna indicazione di sofferenza.
Quando la malattia si manifesta in file specifiche ed isolate, ciò indica spesso un’irrigazione eccessiva e la diffusione di spore infettive da parte dell’acqua di irrigazione. Inoltre, le piante di peperoncino coltivate vicino a alberi o edifici molto alti possono ammalarsi a causa dell’ombreggiatura che provoca un’elevata umidità e una lenta evaporazione, favorendo l’attività di questo fungo.
Sintomi: i sintomi del marciume da Phytophthora si verificano di solito a fine estate – inizio autunno durante i periodi in cui coesistono piogge e notti calde e quando il fogliame è denso e le piante si toccano tra loro ombreggiandosi a vicenda.
Il primo sintomo di piante infette è un avvizzimento grave. Nel giro di pochi giorni le piante infette crollano a causa di infezioni alle radici e allo stelo e muoiono, diventando di colore giallo paglierino. In molti casi le piante cominciano a perdere le foglie dal basso.
Le piante malate rimosse presentano gravi sintomi di marciume alle radici, radici morte e platealmente scolorite e radici che tendono a sfogliarsi al contatto.
Infezioni sovra radicali si verificano generalmente durante la stagione delle piogge estive in ambienti molto umidi. I frutti di peperoncino si infettano quando persistono condizioni di alta umidità per diversi giorni.
Controllo e prevenzione: l’eccessiva umidità del suolo innesca e intensifica la fase di decomposizione della corona e della radice causati da questa malattia. Se possibile, evitare terreni scarsamente drenati che non favoriscano l’assorbimento idrico e l’evaporazione.
Se i peperoncini sono coltivati in vaso, terrici ben drenati o ricchi di perlite, l’utilizzo di argilla espansa sia sotto le radici che sul terreno e rimozione continua di ristagni nel sottovaso sono sufficienti ad evitare la malattia.
Per le piante coltivate in campo le pratiche preventive includono un adeguato livellamento del terreno, l’utilizzo di terrazze, la creazione di file più corte e un’irrigazione controllata.
Il Metalaxyl, comunque, è usato sui peperoncini per il controllo preventivo del marciume, tuttavia, una volta che una pianta è infetta, il metalaxil non avrà alcun effetto curativo.
Marciume da Verticillium
La ‘Rhizoctonia solani‘ è un fungo comune del suolo che infetta un gran numero di ortaggi e colture. Questo agente patogeno provoca la putrefazione delle radici delle piante mature e ha effetti simili al marciume del colletto.
Condizioni ideali per la malattia: si ritiene che l’infezione da ‘Rhizoctonia solani’ si verifichi all’inizio della primavera durante la fase di crescita delle piantine.
Se le condizioni ambientali non sono ottimali per il fungo, la pianta può continuare a crescere nonostante l’infezione.
Le piante infette da marciume da Rhizoctonia hanno un vigore ridotto rispetto alle piante non infette e soffrono maggiormente le avversità quali forte calore, stress idrico, parassiti e malattie.
Questa malattia è molto diffusa nei campi a monocoltura ed è estremamente facile trovarla nelle piantine coltivate in vaso, è una delle tipiche malattie del “neofita” e spesso ci ritroviamo a dare la triste notizia a chi chiede informazioni allegando foto di piante ormai in fase terminale.
Sintomi: ‘Rhizoctonia solani’ attacca le piante sul gambo nella parte immediatamente vicino al suolo. Mentre il fungo si muove pian piano su per lo stelo, la radice della pianta marcisce e si formano lesioni superficiali di colore bruno-rossastre.
Queste lesioni bruno-rossastre sono una caratteristica tipica di questa malattia e le piante malate producono spesso un’abbondanza di radici secondarie sopra le radici in decomposizione, ma l’evidenza più assoluta è data dalla progressiva e repentina morte delle piante, in alcuni casi questa può sopraggiungere in tempi brevissimi, segno distintivo è il letterale distacco del fusto a causa delle lesioni micotiche. E’ possibile rallentare l’avanzamento della malattia tuttavia, una volta che l’infezione è cominciata, il vigore è notevolmente ridotto e la produzione viene ridotta ai minimi termini.
Controllo e prevenzione: Non esiste una cura specifica per questa malattia, le piante più tenaci potrebbero resistere all’infezione ma la loro vitalità resterà segnata per sempre e la resisenza alle intemperie sarà totalmente compromessa. Al momento non esistono varietà di peperoncino resistenti alla Rhizoctonia. Si consiglia comunque di evitare ristagni idrici e diminuire l’umidità alla prima comparsa di muschi o funghi visibili ad occhio nudo.
Malattie del seme e post-germinazione
Malattia delle piantine o del semenzaio
Al fine di prevenire le malattie delle piantine, è necessario piantare solo semi o piantine di alta qualità ed evitare terrici di scarsa qualità o poco drenanti.
Il trattamento delle sementi con fungicidi come il Previcur aiuta a proteggere i semi da questa malattia prima che insorga.
Malattie delle foglie del peperoncino
Maculatura batterica sul peperoncino
Questa malattia batterica, causata dallo ‘Xanthomonas campestris vesicatoria’, è diffusa in tutto il mondo ed è molto comune nelle piantagioni di peperoncino.
Le epidemie di malattia possono verificarsi in condizioni ambientali particolarmente favorevoli (eccessiva irrigazione o forti piogge) e possono causare perdite significative nelle colture.
Il batterio penetra nelle foglie e negli steli attraverso gli stomi o eventuali ferite presenti sulla superficie ed è in grado di attaccare anche i frutti se questi presentano lacerazioni.
Si diffonde da una pianta all’altra attraverso le gocce d’acqua che schizzano durante l’innaffiatura o la pioggia, attraverso il vento o col contatto diretto pianta-pianta, la gravità della malattia dipende dal livello di resistenza all’interno della cultivar e dalle condizioni ambientali.
Le infezioni tendono ad apparire più aggressive nella parte inferiore della pianta, dove le foglie infette si sfilacciano e alla fine diventano marroni, seccano e muoiono, cadendo dalla pianta. Infezioni gravi possono provocare la defogliazione massiccia della pianta.
Quando l’infezione colpisce i frutti, appaiono piccole lesioni tondeggianti sulla superficie dei peperoncini, tipicamente nere e leggermente in rilievo rispetto alla superficie del frutto.
Controllo e prevenzione: L’ideale è iniziare una corretta profilassi che preveda la coltivazione di cultivar note per la resistenza alla maculatura, l’utilizzo di semi di origine controllata, e l’eventuale inserimento di nuove piante attraverso un periodo di quarantena.
Questi prodotti vengono applicati attraverso spray fogliari prima della stagione delle piogge per ottenere una migliore efficacia, è importante notare che questi prodotti possono essere utilizzati anche a epidemia avvenuta, purché si abbia cura di effettuare i trattementi in periodi lontani dalle piogge.
Sono inoltre verificati casi di ceppi resistenti ai trattamenti al rame, prevenire è senza dubbio meglio che curare.
La maculatura fogliare batterica è in grado di infettare molte solanacee, tra cui la belladonna e alcune erbe minori, è quindi consigliato il controllo puntuale del terreno e l’eliminazione delle erbe infestanti.
Il fungo responsabile di questa malattia, il Cercospora capsici, è attivo nelle stesse condizioni ambientali che favoriscono la maculatura batterica delle foglie.
Non è raro trovare queste due malattie presenti contemporaneamente sulle foglie.
Condizioni ideali per la malattia: la macchia da Cercospora sopravvive tra i semi e attraverso la formazione di spore sopra le foglie morte per l’infezione.
L’infezione si verifica per penetrazione diretta nella foglia. le spore richiedono acqua per la germinazione e la penetrazione dell’ospite; tuttavia, è noto che anche solo la rugiada mattutina sia sufficiente per lo sviluppo dell’infezione.
La malattia è più acuta durante i periodi con temperature calde ed eccessiva umidità eccessiva. Come per la maculatura batterica, anche la cercospora ha la particolarità di trasmettersi da pianta a pianta tramite gocce d’acqua infetta, vento e contatto diretto.
Sintomi: le lesioni procurate dalla ‘Cercospora capsici’ sono di forma circolare e inizialmente giallastre che diventano rapidamente grigie o bianche pochi giorni dopo l’infezione; successivamente virano verso il marrone scuro con un margine rossastro, un alone chiaro o giallastro può apparire attorno al margine rossastro.
Le macchie tendono velocemente a seccarsi e a far distaccare il materiale dalla foglia, dando vita alla caratteristica “foglia bucherellata”, come fosse stata obliterata più volte. Le foglie più colpite tendono a seccarsi completamente e a cadere dalla pianta.
Controllo e prevenzione: le stesse pratiche di profilassi per la maculatura batterica sono utili nel controllo dela Cercospora. Le cultivar di peperoncino variano nella loro suscettibilità alla Cercospora capsici, ma alcune varietà, tra cui ad esempio la “Sandia” sembrano essere particolarmente sensibili.
Mal bianco da Liveillula
Il mal bianco è una malattia comune su molti tipi di colture, ma quando le condizioni ambientali sono favorevoli anche il peperoncino è attaccato da questo agente patogeno. Il fungo che causa la malattia è il ‘Leveillula taurica’.
Condizioni ideali per la malattia: la malattia è favorita dalle alte temperature (da 28 ai 35 gradi). Sebbene l’umidità elevata favorisca la germinazione delle spore, l’infezione può verificarsi indistintamente durante periodi di alta o bassa umidità.
Il fungo, in condizioni favorevoli, si riproduce molto rapidamente e le spore diffuse dal vento causano infezioni secondarie che aiutano a propagare la malattia. Il mal bianco infetta prevalentemente le foglie ma in rari casi può attaccare anche i frutti.
Questa malattia è più acuta sulle foglie più vecchie e solitamente il picco dell’infezione avviene nel periodo di maggior produzione, questo può causare gravi perdite del raccolto, è bene quindi affrontare la malattia tramite la prevenzione o ai primissimi segnali.
Il mal bianco ha una vasta gamma di ospiti, tra cui cotone, cipolla, pomodori ed erbacce, questo lo rende particolarmente “ostinato” e difficile da controllare. In caso di infestazione grave è assolutamente consigliata la rimozione totale delle piante infette e anche quella del terriccio, se possibile.
Sintomi: il sintomo principale della malattia è la presenza di una patina bianca, polverosa e micotica che copre la pagina inferiore delle foglie, la pagina superiore delle foglie infette può invece presentare uno scolorimento giallo o brunastro e, in alcuni casi, il fungo può produrre la sua polvere biancastra anche nella parte superiore della foglia.
I bordi delle foglie infette alla fine si arricciano verso l’alto, esponendo il fungo alla luce del sole e causando a breve termine la caduta.
Controllo e prevenzione: a causa dell’ampia varietà di ospiti di questo fungo, le pratiche di risanamento come la rimozione e distruzione dei detriti di piante infette non sono sempre sufficienti per arginare la malattia, inoltre, la maggior parte delle cultivar di peperoncino non possiede alti livelli di tolleranza a questo fungo.
La prevenzione e il contenimento di tale minaccia sono solitamente affidati all’uso di spray fungicidi. L’efficacia di questi spray dipende molto dal rilevamento precoce della malattia infatti, quando le condizioni sono molto favorevoli per questo agente patogeno, questi prodotti posso rivelarsi poco performanti se non addirittura inutili.
Malattie del frutto del peperoncino
Frutti attaccati da Phytophthora
Muffa nera da Alternaria
Peperoncini colpiti da Antracnosi
Marciume Molle Batterico
i Virus del Peperoncino
I virus delle piante sono particelle estremamente piccole di acido nucleico che hanno la capacità di causare malattie nelle piante.
Queste particelle non sono organismi viventi, poiché non svolgono processi metabolici come la respirazione o la digestione.
Tuttavia, i virus sono considerati agenti parassitari perché si riproducono all’interno della loro pianta ospite e possono essere diffusi da una pianta all’altra da vettori come l’uomo, macchine agricole, attrezzi da giardinaggio, insetti, nematodi e funghi.
Il controllo delle malattie provocate dai virus è difficile perché non sono disponibili sostanze chimiche efficaci nel controllo dei virus; pertanto le strategie di controllo sono per lo più profilassi atte ad evitare lo scaturire dell’infezione.
IMPORTANTE: Poiché ogni anno vengono scoperte decine di nuovi ceppi virali che colpiscono i peperoncini (sigh!), in questo articolo ci limiteremo a citare i più diffusi e universalmente noti.
Virus della “punta riccia” della bietola
Questo virus (BCTV) è stato identificato per la prima volta nel 1899 e ad oggi rimane la più importante malattia virale di molte colture tra cui peperoni, peperoncini, meloni, fagioli, pomodori, spinaci e piante ornamentali.
Condizioni per la malattia: il principale responsabile della veicolazione del virus sono le cicaline, piccoli insetti simili a delle cavallette. Questi insetti sono estremamente resistenti e la loro tenacia, che per la specie è un vantaggio evolutivo, è invece un pericolo per le piante di cui si cibano. Questi piccoli insetti, che succhiano letteralmente la linfa delle piante, sono portatori diretti di virus e le microlesioni da loro procurati possono essere la porta di ingresso per altri agenti patogeni.
L’infezione si aggrava quando le piogge sono abbondanti in autunno e in inverno, poiché ciò favorisce la crescita delle piante annuali e invernali che sono solitamente il cibo preferito dalle cicaline. Le cicaline quindi migrano nei campi coltivati e nei giardini domestici dando via all’infezione.
Sintomi: i peperoncini di tutte le età sono suscettibili all’infezione da BCTV; tuttavia, la malattia è più acuta e aggressiva nelle piante più giovani.
Le piantine infette presentano ingiallimento, arricciatura e torsione del fogliame. Se l’infezione avviene appena dopo la germinazione, ad esempio in un semenzaio, la morte delle piantine è pressocché certa.
Il primo sintomo che si manifesta quando sono le piante più vecchie ad essere infette è invece l’arresto della crescita.
Man mano che la malattia progredisce, i sintomi consistono in schiarimento delle venature foliari, arricciatura, torsione e increspatura delle foglie. Col tempo, le foglie diventano coriacee e rigide e le radici delle piante infette muoiono gradualmente.
Le piante infette risultano gravemente provate e producono pochi o nessun frutto, l’infezione all’inizio della stagione, inoltre, causa spesso la morte prematura delle piante. Le piante che sopravvivono fino alla fine della stagione sono facilmente riconoscibili: sono tipicamente provate e ingiallite.
Controllo e prevenzione: poiché il BCTV esiste in diversi ceppi, ognuno dei quali ha ospiti differenti e provoca malattie diverse, è difficile ottenere una resistenza completa nelle piante di peperoncino. Tuttavia, alcune cultivar tollerano alcuni ceppi del virus e potrebbero dare il via ad una limitazione della malattia.
Il controllo delle piante infestanti e un’adeguata limitazione degli insetti, possono essere ottimi metodi precauzionali per limitare le possibilità di infezione. Se possibile inoltre, il peperoncino non dovrebbe condividere gli spazi con altri ospiti sensibili al BTCV quali pomodori, barbabietole, fagioli, patate e spinaci.
Ricerche recenti hanno evidenziato che la gravità dell’infezione nei peperoncini si riduce quando si riduce la distanza tra le piante, probabilmente grazie ad un fenomeno simile alla “immunità di gregge“.
Gli spray insetticidi non si sono dimostrati efficaci nel prevenire la trasmissione di BCTV da parte delle cicaline.
Un’altra soluzione per limitare l’infezione è quella di posizionare, ad inizio stagione, le piante di peperoncino in ambienti freschi e ombreggiati, è noto infatti che le cicaline non amano cibarsi in luoghi poco soleggiati.
Avvizzimento Maculato del Pomodoro – TSWV
Sintomi: i sintomi del TSWV sono numerosi e vari, ma la malattia è più comunemente riconosciuta dai sintomi presenti sui frutti.
Sia i frutti verde e immaturi che quelli rossi e maturi possono essere infettati, il virus non fa quindi distinzione in base al grado di maturità del frutto.
I frutti verdi infetti mostrano piccoli punti scoloriti. I frutti rossi mostrano invece macchie giallastre che a differenza di quelle di altre malattie non diventano mai rosse.
Altri sintomi sui frutti includono macchie necrotiche, macchie con schemi ad anelli concentrici e distorsione del frutto.
I sintomi sul fogliame includono macchie a mosaico, macchie ad anello e deformazione foliare.
In alcune cultivar, i piccioli foliari muoiono e le foglie cadono dalla pianta provocando sfogliazione.
Quando da una pianta infetta nasce una nuova foglia, questa solitamente cresce gravemente deformata e le piante che vengono infettate in tenera età faticano a crescere.
Tutti questi sintomi non sono necessariamente presenti su tutte le piante e lo sviluppo dei sintomi sembra essere strettamente legato alla cultivar di peperoncino.
Gli sforzi per controllare i tripidi hanno avuto scarso effetto sul controllo del TSWV e sebbene l’eliminazione della malattia possa non essere cosa facile, l’incidenza e la gravità dell’infestazione possono essere ridotte rimuovendo tutte le piante infette, evitando il contatto con colture sensibili al virus, estirpando le erbacce ed usando prodotti per contenere la quantità di tripidi.
Sono note cultivar resistenti al TSWV ma ancora non ufficializzate, è comunque il segnale che nell’arco di pochi anni potrebbe essere totalmente debellato.
Mosaico dell’erba medica
Virus del mosaico del cetriolo
Virus del Mosaico del Tabacco (TMV)
Infezioni da Virus multiple
Altri Virus
Infestazione da vermi Nematodi sui peperoncini
Nematodi galligeni
Il nematode galligeno, il Meloidogyne incognita, provoca danni ai peperoncini in tutto il mondo e può essere particolarmente attivo in terreni caldi e sabbiosi.
I danni possono anche essere gravi nella coltivazione in vaso, sopratutto se si utilizzano terricci di scarsa qualità.
Il nematode femminile acquisice una forma raccolta, simile ad una pera, e si riproduce all’interno del tessuto dell’ospite (le radici), deponendo le sue uova in una sorta di “gel” all’interno o sulla superficie della radice.
Le uova vengono desposte nel terreno e possono schiudersi immediatamente o svernare fino a quando la temperatura non sia più adatta alla vita adulta di questo verme, solitamente ciò avviene già ai primi calori primaverili.
Le piante infette mostrano quindi i segni di stress idrico (anche dopo l’innafiatura) o carenze nutrizionali. Le piante attaccate da questi parassiti sono solitamente poco produttive.
Malattie da Stress o Fattori Ambientali esterni
Marciume Apicale
Il marciume apicale è una malattia della frutta associata a innaffiatura errata e carenza di calcio.
Scottature da sole
Le scottature solari si verificano sui frutti e foglie di peperoncino che sono esposti direttamente a luce solare eccessiva. E’ vero che molti peperoncini amano la luce del sole, ma non è corretto pensare che qualunque condizione sia ideale per queste piante, anche i peperoncini soffrono se esposti a temperature eccessive. Gli effetti sono amplificati se le condizioni ambientali cambiano repentinamente, ad esempio quando si trasferiscono le piante da una zona ombreggiata ad una in pieno sole senza prevedere un periodo di adattamento.
Se una pianta che è sempre stata abituata al sole diretto comincia a presentare segni di scottature solari, può essere il primo indizio della presenza di un agente infettante (funghi, virus, parassiti) ed è consigliabile investigare immediatamente il fenomeno.
Una delle cause più frequenti, ed anche la meno grave, è la presenza di gocce d’acqua sulle foglie che danno il via ad un effetto “lente”. E’ quindi consigliato evitare l’irrigazione foliare durante i periodi di grande caldo.
Lesioni da abbondanza salina
Terricci o acqua con un’importante concentrazione di sali possono essere dannosi per i peperoncini. Anche una concimazione troppo abbondante e a ridosso di fasi cruciali quali la germinazione possono caricare eccessivamente le piante di nutrimenti non richiesti.
I danni sono maggiori nelle piante molto giovani e spesso provocano l’arresto della crescita e la morte mentre le piante adulte riescono a gestire molto meglio quantità eccessive di sali.
Le piante adullte presentano sintomi quali bruciature sulla punte delle foglie, necrosi fogliare ai margini e avvizzimento improvviso.
Lesioni da vento forte
Venti eccessivamente forti possono danneggiare le piante di peperoncino.
I danni possono provocare rapida essiccazione del fogliame e sono accentuati nelle zone vicine al mare in quanto il vento carico di sale marino accelera notevolmente l’evaporazione delle foglie.
Carenze Nutrizionali nei Peperoncini
Questo è uno dei problemi più difficili da diagnosticare, poiché i sintomi causati da carenze nutrizionali sono simili ai sintomi causati da molte altre malattie abiotiche e biotiche (parassitarie).
Inoltre, le carenze sono spesso molteplici e se non trattate immediatamente, possono causare l’insorgere di altre patologie dovute allo stress della pianta e questa combinazione potrebbe rendere estremanente difficile la diagnosi
Le piante richiedono una grande varietà di nutrienti, tra cui i macroelementi principali (come azoto, fosforo e potassio) o micronutrienti (come ferro, boro e zinco), pertanto, determinare i singoli problemi nutrizionali non è una cosa immediata.
Tuttavia, per la diagnosi di alcuni problemi nutrizionali può essere sufficiente osservare la pianta.
Ad esempio, le piante carenti di azoto crescono male e sono di colore verde pallido o giallo, mentre le piante prive di ferro hanno nuove foglie che sono gravemente clorotiche (pallide e chiaramente carenti di nutrienti), ma con venature che rimangono verdi.
L’eccesso di nutrienti, al contrario, si presenta solitamente con foglie dal colore estremamente scuro, bordi spessi, eccessiva produzione di foglie (con conseguente riduzione delle risorse per la crescita di frutti) e, in casi estremi, con bruciature, seccatura, caduta foliare o danni alle radici.
Parleremo delle carenze nutrizionali in un prossimo articolo!
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